Statua anonima di scriba, calcare dipinto con occhi ad intarsio, dalla necropoli di Saqqara, Museo egizio, Il Cairo La posizione accovacciata, con il rotolo di papiro aperto e steso sulle gambe, la mano destra nell’atto di iniziare a scrivere e lo sguardo rivolto verso un immaginario interlocutore, nell’attesa di ordini, è tipica dello scriba. Questa professione era molto apprezzata e ogni periodo della storia egiziana ci ha trasmesso numerosi esempi di statue di scribi. L’aspetto particolare di questo tipo di raffigurazioni è che in esse, al contrario di quelle in piedi o assise, dove non c’è alcuna indicazione temporale o di movimento, l’artista cerca di fissare un istante ben preciso, la concentrazione che precede la trascrizione di un testo e il movimento, sebbene non sia indicato, è atteso da un momento all’altro. Questa statua è stata interamente scolpita, anche nello spazio fra le braccia e il busto, così che non si intravede il blocco da cui la scultura è stata tratta, come avviene in altri casi, e l’insieme appare più naturale.